Elvis Presley


con la madre

da piccolo

da ragazzo

da giovane

da grosso

da morto

Nato nel '35, durante la depressione in una famiglia senza grandi mezzi, Elvis Presley non ebbe un'infanzia spensierata, soprattutto dopo che il padre finì in carcere per aver falsificato un assegno. Ma ereditò dalla madre, oltre alla grande grande distanza intraoculare, l'ambizione e la caparbietà per emergere. Infatti, non contento di fare il camionista, provò a entrare nel mondo dello spettacolo.

Il 5 luglio del 1954 il diciannovenne Presley entrò negli studi della Sun Records per registrare un paio di canzoni mielose, con le quali sperava di avere successo. Durante un break della registrazione, Elvis cominciò a improvvisare That's all right, un blues di Arthur Crudup, accompagnato dal chitarrista Scotty Moore e dal bassista Bill Black.

Sam Phillips rimase impressionato dalla voce e dalla interpretazione del ragazzo e decise di produrre il disco. Il 19 luglio il disco era in vendita nei negozi di Memphis, l'avventura di Elvis stava cominciando: non sarebbe tornato a fare il camionista.

Elvis rimase alla Sun per un anno. Nel 1955 Phillips, a corto di soldi, vendette il suo cartellino alla RCA per 35 mila dollari. Anche se, in seguito, Phillips ha sempre detto di non di essersene pentito, nessuno gli ha mai creduto.

Il cambio di casa discografica fu un'iniziativa del colonnello Parker, il suo nuovo manager. Parker, a differenza di Phillips, aveva visto le potenzialità del cantante al di là del genere country, nel quale Phillips lo aveva confinato (smentendo coi fatti il fiuto negli affari di cui si vantava).

Parker si legò a Presley (prendendosi il 25%) con un contratto che sarebbe durato fino alla morte e oltre. Il rock 'n' roll era il genere del momento, Parker riuscì comprare le migliori canzoni e a far apparire Elvis negli show televisivi più importanti. Il successo fu enorme: talmente grande che l'associazione degli insegnanti USA insorse per il ruolo deleterio che Presley aveva sui ragazzi.

Parker allora limò le punte più sporgenti, ma lasciò Elvis sostanzialmente immutato, troppo bene stavano andando le vendite. Un problema però si avvicinava all'orizzonte: nel '58 Elvis sarebbe partito per il servizio militare ed un lungo periodo fuori dalle scene avrebbe potuto offuscare la sua celebrità. Parker fece registrare a Elvis un buon numero di singoli e li rilasciò uno alla volta, durante la sua assenza. Il sistema funzionò: Elvis tornò dal militare famoso quasi come quando era partito.

Le cose andarono bene per qualche altro anno. Anche se il rock 'n' roll era in declino, il numero di fans era ancora sufficiente a garantire incassi considerevoli. Il vero problema arrivò con i Beatles, quando la musica pop cambiò registro e il rock 'n' roll divenne improvvisamente fuori moda.

Poco male: in fondo ad Elvis del rock fregava poco, non per niente il 5 luglio del '54 era andato alla Sun per cantare una canzone di Bing Crosby, mica un rock 'n' roll. C'era tutto un repertorio di musica popolare, folcloristica, e perfino napoletana, da interpretare, e schiere di fan pronte ad ascoltare e a comprare.

Quando le vendite di dischi declinano, per guadagnare si fanno i concerti, complicati da organizzare e parecchio faticosi, ma molto redditizi. Il colonnello Parker rinegoziò la sua quota, ottenne il 50% dei guadagni e organizzò una serie interminabile di tournée. Dal canto suo, Presley non poteva fermarsi: diversamente dall'oculato Parker, aveva da pagare i debiti crescenti dovuti a spese superiori agli introiti. Non era abbastanza intelligente per capire i suoi limiti e, circondato da una corte prezzolata che gli diceva sempre di sì, aveva ormai perso il senso della realtà.

Andò così fino alla morte, che lo colse al cesso, mentre vomitava gli hamburger e la birra di cui si rimpinzava. Dalla madre, morta durante il suo servizio militare, Elvis aveva ereditato anche il cuore debole.

Acclamato come il Re del Rock 'n' Roll, Presley ne fu, più modestamente, l'interprete di maggiore successo. Bella voce, bell'aspetto e grande presenza scenica lo resero il numero uno del genere musicale in voga in quel momento. Elvis non scrisse nessuna delle canzoni che interpretava, spesso non le scelse neppure, ma le cantò sul palcoscenico e questo bastò.

1954 It's all right
1956 Blue suede shoes
1956 Don’t be cruel
1956 Heartbreak Hotel
1956 Love me tender
1957 All shook up
1957 Hound dog
1957 Jailhouse Rock
1957 Too much
1958 Don’t
1958 Hard headed woman
1960 Are you lonesome tonight
1960 It is now or never (O sole mio)
1960 Stuck on you
1961 Surrender (Torna a Surriento)
1962 Can’t help falling in love
1962 Return to sender
1969 Suspicious mind


Pubblicato il 3 febbraio 2009; ultima modifica il 25 novembre 2011.

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