Le nozze di Figaro


Verso la cattedrale.

Horno San Buenaventura.

Palazzo dei prosciutti 5 Jotas.

Curro Romero davanti all'arena.

Il matrimonio è il coronamento del sogno di un uomo e di una donna: i genitori della sposa. [G. Raciti].

A Siviglia i civili si sposano all’Ayuntamiento, nella piazza Nueva. Siccome sono tanti, soprattutto di sabato, in un quarto d’ora si fa tutto e bisogna essere puntuali perché, se si perde lo slot, il matrimonio salta.

La procedura sembra prevedere che gli astanti stiano nella Plaza Nueva, di fronte all'ingresso dell'Ayuntamiento, in attesa che il messo comunale dica loro di salire le scale ed entrare nella sala cerimoniale.

Celebrato il rito, e dovrebbe essere l'una e mezza, gli astanti si incamminano nella zona pedonale verso la cattedrale, che raggiungono in tre minuti.

Al primo angolo di cattedrale girano a destra, in corrispondenza dell'Horno San Buenaventura e percorrono la calle de la Mar in direzione dell'Arenal. L'Arenal è il quartiere attorno alla Plaza de Toros (Arena). Vi dovesse servire un vestito da torero o una cappa, qui potete trovarli.

Quando gl'invitati arrivano al palazzo dei prosciutti 5 Jotas, lo superano tenendolo a destra e imboccano la calle Antonia Diaz che va dritta dritta verso l'incrocio col Paseo Colon, all'angolo della Plaza de Toros dove c'è la statua di Curro Romero, torero vivente, visto da me personalmente, mangiare i calamari ad Ayamonte.

A questo punto dovrebbero essere le due meno un quarto, e sull'altro lato della strada ci dovrebbero essere i pullman della compagnia Casal per condurre gli astanti al luogo della festa.

A piedi, ci vogliono dieci minuti dall'uscita dell'ayuntamiento alla Plaza de Toros.

Naturalmente, se qualche invitato sivigliano deciderà di guidare il gruppo ai pullman, la strada sarà invece chissà quale.

Agli spagnoli piace l’idea di festeggiare in un cortijo, l’equivalente di una masseria, che naturalmente si trova in campagna.



Un cortijo.


Il portico.

Giunti al cortijo, e si dovrebbero essere fatte le due e mezza, si comincia a prendere l’aperitivo, vini bianchi, rossi e una ventina di assaggini che vengono portati poco a poco. Nel frattempo il cortador de jamon affetta la zampa e la distribuisce al capannello di persone che gli ronza attorno. Ridendo e scherzando, passa un’ora e un quarto e finalmente si va a mangiare.


Il cortile del cortijo.


Il salone.

Il tavolino fuori.

La bodeguita.

Qui si vede la prima differenza. Invece dei consueti tre primi, tre secondi e due dolci, gli spagnoli si contentano di un primo, un secondo e un dolce, e si sbrigano in meno di un’ora e mezza. Morti di fame.

Quello che non mangiano, però, lo bevono dopo. Dopo il pranzo comincia la vera ragione per cui gli spagnoli vanno ai matrimoni: la barra libre. Cominciano a bere uno svariato numero di superalcolici, non per ubriacarsi rovinosamente all’inglese, ma per mantenersi costantemente ad un livello di discreta ubriachezza. Questo è il vero clou delle nozze, dura almeno tre ore, ma si narra che possa continuare anche di più.

A questo punto, appesantiti dal cibo, ma alleggeriti dall'alcool, gl'invitati hanno modo di dire la loro. Ma anzichè parla ora o mai più, si tratta di parla pure, tanto ormai è fatta e due frasi al microfono non si negano a nessuno.

Durante la barra libre, viene erogata la musica del tempo degli sposi per permettere agli attempati convitati di esibirsi nelle loro coreografie preferite.

Per gl’italiani meno resistenti sarà comunque preparato un pullman, che verso le sette, dopo un paio d’ore di barra libre, li riporti, sfatti, all'hotel Viapol e alla Plaza de Toros.

Un altro pullman partirà dopo altre due ore di bevute, diciamo alle nove.


Il pozzo.
Ultima modifica il 9 marzo 2012.

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