La fine dell'era glaciale (bozza)             English version


Sea level rise from the Last Glacial Maximum to today, based on data from K. M. Fleming (2000), K. Fleming et al. (1998), and Milne, Long, and Bassett (2005) (image created by Robert A. Rohde / Global Warming Art).

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Al massimo dell’ultima era glaciale [1], l’Europa settentrionale era quasi inabitabile (Williams, 1998), mentre il Mediterraneo aveva un clima relativamente temperato. L’Africa del nord, invece, era arida come oggi, a parte la fascia costiera dal Marocco alla Tunisia, che godeva anch’essa del clima Mediterraneo (Gasse, 2000).

Diciottomila anni fa la temperatura iniziò ad aumentare e, nei successivi diecimila anni, lo scioglimento dei ghiacciai fece crescere il livello del mare di circa 120 metri, fino a raggiungere quello attuale (Lambeck, 2002). La crescita del livello del mare non fu uniforme, ma contraddistinta da improvvisi aumenti, tra i quali due episodi già menzio-nati furono considerevoli: i Meltwater Pulses (MWP) 1a e 1b. Fairbanks (1989) registrò i due impulsi alle Barbados. La loro datazione col 14C venne corretta un anno dopo da E. Bard et al. (1990) misurando l'U-Th.


MWP 1a and 1b (in blue). Sea level in function of the 230Th age, inferred from Barbados coral reefs. The U-Th age errors are quoted at 2σ level (from E. Bard, Hamelin, and Fairbanks 1990).

Secondo queste osservazioni in occasione del MWP-1a (circa 14.300 anni fa), il livello del mare salì rapidamente da -95 a -75 metri; mentre durante il MWP-1b (circa 11.500 anni fa) salì da -60 a -45 metri.


Liu e Milliman (2004) che riesaminarono i dati caraibici di Fairbanks conclusero che i MWP furono dei fenomeni veloci, che avvennero in meno di duecento anni. La rapidità fu molto più alta secondo Steffensen et al. (2008), che, esaminando il ghiaccio artico, stimarono la durata degli impulsi tra i tre e i dieci anni.

Il MWP-1a è spesso considerato l’indicatore della fine dell’era glaciale, perché nel millennio successivo le temperature furono alte e molto simili a quelle attuali (periodo di Bølling-Allerød). Tuttavia, tredicimila anni fa, il freddo tornò improvvisamente e per circa milletrecento anni, nel periodo conosciuto come Younger Dryas (YD), la temperatura ebbe di nuovo valori glaciali (Alley, 2000). Anche lo Younger Dryas finì improvvisamente, col MWP-1b, che marcò l’inizio dell’Olocene, il periodo in cui viviamo ancora oggi.


The temperature in Greenland during the ‘thaw’. Note the sudden increase at the end of the Younger Dryas, in correspondence with the MWP 1-b (from Alley 2000).

Per motivi ancora oggetto di studio (Otto-Bliesner et al., 2014), poco prima del MWP-1a il Sahara divenne improvvisamente umido. La catena dell’Atlante si coprì di foreste ed il Sahara occidentale da praterie e savane (Gasse, 2000). Dove oggi c’è il deserto vissero elefanti, leoni e gazzelle (Prentice, 2000) e gli uomini vi si stabilirono. Questo periodo umido, noto come AHP (Africa Humid Period) terminò improvvisamente circa seimila anni fa (Cole et al., 2009), quando l’Olocene era già cominciato da un pezzo.



Il Mediterraneo orientale poco prima del Meltwater Pulse 1a. [2]

La cartina di sopra riassume le condizioni climatiche del Mediterraneo orientale poco prima di quindicimila anni fa. La linea di costa, calcolata dal National Geophysical Data Center per il massimo glaciale, era grosso modo ancora valida, dandoci un’idea di quali fossero le pianure costiere di allora.

È probabile che parecchie di queste siano stati occupate dai paleolitici (Bailey & Flemming, 2008), (lo sapremo con certezza durante la prossima era glaciale). Il buon senso suggerisce che la preferenza sia andata alle più fertili pianure meridionali, popolate anche da erbivori da cacciare, ed alle zone di collegamento tra territori diversi (per esempio gli stretti).

Questo quadro fu valido prima del MWP 1-a, ovvero fino a quando il livello del mare fu almeno 90 metri più basso di oggi.

Poi il mare salì velocemente e la gente dovette spostarsi alla svelta. Se poté, nell’entroterra, ma dove il mare cambiò radicalmente la geografia del territorio (per esempio sommergendo un'isola abitata) dovette andarsene. Dove? Difficile dirlo, visto che il National Geophysical Data Center non fornisce le mappe a -70 e -50 metri.

Non furono partenze facili, perché, per non farsi mancare niente, furono anche funestate da terribili eruzioni vulcaniche.

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[1] Tra venticinquemila e ventimila anni fa.

[2] Modified from “Model of global elevations during the peak of the last Ice Age". The Global Land One-km Base Elevation (GLOBE) Project - National Geophysical Data Center - NOAA. http://www.ngdc.noaa.gov/mgg/topo/pictures/GLOBALsealeveldrop110m.jpg

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Cole, J. M., S. L. Goldstein, P. N. deMenocal, S. R. Hemming, F. E. Grousset, 2009. Contrasting compositions of Saharan dust in the eastern Atlantic Ocean during the last deglaciation and African Humid Period. Earth Planet. Sci. Lett. 278, 257–266.

deMenocal, Peter, Joseph Ortiz, Tom Guilderson, Jess Adkins, Michael Sarnthein, Linda Baker, Martha Yarusinsky (2000), Abrupt onset and termination of the African Humid Period: rapid climate responses to gradual insolation forcing. Quaternary Science Reviews 19 (2000) 347-361.

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Fleming, K., Johnston, P., Zwartz, D., Yokoyama, Y., Lambeck, K., and Chappell, J. (1998). “Refining the eustatic sea-level curve since the Last Glacial Maximum using far- and intermediate-field sites”. Earth and Planetary Science Letters 163(1), 327–342. DOI: 10.1016/S0012-821X(98)00198-8.

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Milne, G. A., Long, A. J., and Bassett, S. E. (2005). “Modelling Holocene relative sea-level observations from the Caribbean and South America”. Quaternary Science Reviews 24(10–11), 1183–1202. DOI: doi:10.1016/j.quascirev.2004.10.005.

Otto-Bliesner, Bette L., James M. Russell, Peter U. Clark, Zhengyu Liu, Jonathan T. Overpeck, Bronwen Konecky, Peter deMenocal, Sharon E. Nicholson, Feng He, Zhengyao Lu (2014), Coherent changes of southeastern equatorial and northern African rainfall during the last deglaciation. Science vol. 346 issue 6214, 1223-1227.

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Williams, D. et al, Quaternary Environments (1998) Arnold, London.


Pubblicato il 15 marzo 2009; ultima modifica il 27 febbraio 2017.

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